RIEDUCAZIONE FUNZIONALE BIOENERGETICA.

La Rieducazione Funzionale BIOENERGETICA è un metodo di trattamento al corpo creato da Salvatore Leone M.D. (T.M.), Ph.D che, grazie alle molteplici tecniche racchiuse al suo interno, dalla Chiropratica, alla digitopressione alla Medicina Tradizionale Cinese, dalla Medicina Ayurvedica alla Pranoterapia, passando per l'Osteopatia, descrive ed applica l’ARTE DEL MASSAGGIO.

Quel che è fondamentale per l’operatore che esegue questo massaggio è il contatto e la concentrazione costanti durante tutta la seduta.

Il corpo fisico non è da immaginare come una unica struttura, ma altresì formata da milioni di cellule che comunicano fra di loro e che alle volte si traumatizzano, si spaventano, bloccando le fasce muscolari e creando così la contrattura. L’operatore deve rimanere in ascolto affinché possa essere guidato nell’identificazione della parte traumatizzata.

Quando accade un trauma quale un incidente ad esempio o semplicemente uno schock emozionale LA PARTE NON SI TRAUMATIZZA SOLO NEL FISICO, prima di tutto si traumatizza nell’apparato energetico, nei meridiani, sono 12 speculari e fino a 10000 nadi o chakras secondari. A questo trauma il cervello risponde creando la contrattura, che nel tempo diventerà patologia e in quel momento dovrà intervenire il medico perché, contrariamente a quanto si pensa ed erroneamente si dice e si pubblicizza, il GUARITORE non guarisce post-ponendosi al medico, lui toglie il trauma energetico prima che diventi patologico.

Nella Rieducazione Funzionale Bioenergetica le manovre sono profonde perché si lavora sulle cellule interne traumatizzate e si cerca di riallinearle, così come si cerca di riallineare le fasce muscolari, quando fisicamente si lavora sulla parte traumatizzata.

Ipotizziamo di dovere lavorare sul collo: lo si fa ruotare, ma non è l’operatore a forzare il movimento, quello che si fà è seguire lo spontaneo movimento che le stesse cellule interne imprimono alla zona interessata affinché il trauma energetico possa fuori uscire dal corpo rivivendo, riprendendo le posizioni assunte durante lo schock che ha subito. VISTO DA OCCHI ESTERNI SEMBRA CHE L’OPERATORE STIA FACENDO IL MOVIMENTO, IN REALTA’ LA PARTE SI MUOVE DA SOLA.

Vi sono nel corpo delle cerniere, da me denominate “cerniere energetiche”, che servono a scaricare con più facilità le tensioni di una zona. Quando ad esempio si lavora sul collo, sulle spalle, sulla nuca o sulle ossa facciali, oltre ad effettuare delle rotazioni, si effettuano delle trazioni sulla cerniera più importante situata tra l’occipite e la prima vertebra cervicale, quindi le rotazioni saranno fatte sempre a seguito di trazioni in quella zona, mentre quando vi sono problemi di carattere lombare, di solito tutta la zona organica è in tensione. Quì una cerniera energetica è tra il primo tratto intestinale e l’intestino crasso. La tecnica utilizzata è rotatoria su tutto il tratto intestinale, quasi a raccogliere per poi canalizzare ed allineare.

L’esclusività di questo metodo sta proprio nel connubio tra operatore e paziente, la mole di dati che vengono scambiati durante una seduta è così grande tanto quanto  risulta impercettibile all’occhio di chi ipoteticamente potrebbe osservare. L’unione di tutto a fine seduta ci porterà a lavorare sull’intero corpo, a questo punto completamente riallineato.

 

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